Il lago magico

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lago loktak

Bangkok, Thailand

Qui nel Manipur gli scioperi sono davvero una cosa seria, e quando torno ad Imphal dalle verdi colline di Ukhrul ho subito modo di verificarlo. Mentre chiacchiero con un tizio che gestisce una specie di agenzia di viaggi ( molto simpatico, in serata mi portera’ a vedere il bel tempio ISKON, dove tenteranno di convertirmi alla coscienza di Krishna, e poi mi offrira’ la cena ) arriva la voce che forse l’indomani ci sara’ uno sciopero, e all’improvviso tutte le serrande dei negozi vengono chiuse e tutti si precipitano nei mercati a fare provviste. In serata scopriro’ che lo sciopero e’ generale e durera’ quattro giorni: niente trasporti e scuole, banche, uffici, negozi e ristoranti tutti chiusi. Fortunatamente il terzo giorno raggiungono un accordo ( o forse semplicemente non ne possono piu’ di vivere in una citta’ fantasma sporchissima e completamente militarizzata ) e la mattina seguente riesco a partire per la mia prossima destinazione. Sono diretto a Moirang, una ridente localita’ del Manipur centrale dove si trova l’attrazione turistica piu’ famosa di questa parte del Nord Est indiano: il favoloso lago Loktak. Non c’e’ molto a proposito su internet, e l’unico blog che ho trovato che ne parlava diceva che era impossibile fermarsi in citta’ perche’ non c’erano alberghi. Ovviamente non mi fido e decido di andare a verificare di persona, anche perche’ il lago e’ molto grande e secondo me vale due o tre giorni di esplorazione. In effetti a Moirang non sembrano esserci hotel, ma ce n’e’ uno a Moirang Lamkhei che si trova ad un chilometro all’incrocio con la strada per Churachandpur. E’ gestito da una famiglia molto gentile e il ragazzo parla un ottimo inglese ed e’ in grado di darmi tutte le info che mi servono sul lago e sul parco dei cervi danzanti. Praticamente tutti i ( rarissimi ) turisti che vengono a visitare il lago fanno un tour organizzato di un giorno da Imphal, che in pratica consiste nel salire su una collina ( Sendra Hill ) fare qualche foto e poi tornare nella capitale. Ho salito anch’io questa collina e non mi e’ sembrato un punto panoramico cosi’ interessante e tra l’altro il posto e’ pieno di militari che hanno una base sul posto. Sam, il ragazzo della guesthouse, mi dice che la zona piu’ interessante per vedere le famose “isole galleggianti” si trova oltre Sendra, tra i villaggi di Thanga e l’isola di Karang.

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karang island

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La strada e’ pessima ma questi villaggi sono ben serviti da dei tuc tuc collettivi e quindi riesco ad esplorare bene la zona come volevo e anche a raggiungere l’isola, dove c’e’ un’altra base militare ( e dove bisogna registrarsi, ma dove l’ufficiale e’ molto simpatico e mi offre il chai ). Putroppo non si possono fare foto dalla base che si trova in cima ad un piccolo rilievo e dove c’e’ una vista davvero notevole. C’e pero’ un piccolo promontorio dal quale si puo’ godere in modo perfetto dello spettacolo di questo lago magico: le isole e le erbe galleggianti fluttuano tutto intorno e ad un certo punto si ha la sensazione di essere completamente persi e di fluttuare insieme alle isole e alle nuvole che si specchiano nell’acqua. Che posto straordinario! E sono uno dei primi viaggiatori che hanno avuto la fortuna e il privilegio di vederlo! Karang e’ una piccola isola abitata da pescatori e da tessitrici dell’etnia meitei non completamente convertiti all’induismo, adorano infatti ancora degli Dei dell’era pre-induista. Incontro diverse persone ma nessuno parla inglese, solo dopo una mezz’ora si organizzano e vanno a chiamare l’unico ragazzo del villaggio che lo parla e riesco a fare un’interessante chiacchierata e a conoscere meglio questo gruppo tribale che praticamente da sempre vive isolato dal mondo. Al ritorno decido di sperimentare la canoa tradizionale di questi pescatori grazie ad una signora anziana e la figlia che si offrono di riportami sulla terraferma. La canoa galleggia a pelo d’acqua e non bisogna fare movimenti bruschi, altrimenti si ribalta e poi c’e’ un bel pezzo da fare a nuoto… Nei dintorni di Thanga provo a salire un’altra collina ( con circospezione, qui i militari non scherzano ) e scopro che offre un panorama nettamente migliore di quello di Sendra, in questa parte del lago c’e’ un vero e proprio labirinto di erbe galleggianti, con anche dei piccoli capanni che servono ai pescatori da riparo. Quando torno a Moirang trovo una gran confusione e mi ricordo che e’ Natale, una festivita’ che qui viene celebrata nonostante sia una zona quasi esclusivamente induista. Le donne indossano il saree migliore ( qui in Manipur sono molto belli ed elaborati ), ci sono musici per le strade e nei templi che cantano le lodi di Krishna e nella piazza c’e’ un comizio politico ( da queste parti politica e religione sembrano essere inseparabili, ma anche in Italia… ). Sono stato veramente bene in questa parte del Manipur e un po’ sono dispiaciuto di doverla lasciare, ma il mio viaggio deve continuare verso il Mizoram, che al momento non so ancora come raggiungere.

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