Hanoi, la più bella città dell’Indocina?

Hanoi

Ad Hanoi non ci sono grandi monumenti, grattacieli alti centinaia di metri o templi siti Unesco, e forse il nomignolo di “Parigi dell’Oriente” è un po’ esagerato, eppure dopo pochi giorni di permanenza in città ero abbastanza convinto di essere nella più bella città di tutta l’Indocina. E’ la classica città “da vivere”, più che “da vedere”, e il riuscito mix tra Oriente e Vecchia Europa è qualcosa che la rende davvero unica nel contesto dell’Asia. D’altronde è giusto ammettere che i nostri cugini francesi pur essendo stati in molti casi spietati colonialisti hanno spesso lasciato nelle ex colonie belle città e un’impronta culturale notevole. E non sono stati i soli a lasciare cose della loro cultura, visto che Hanoi nella sua lunga storia è stata spesso invasa e contesa da altri popoli, soprattutto dai cinesi, che anche oggi considerano questa parte del Vietnam ( se non tutto ) una regione che appartiene al loro Paese. Credo comunque che vista la cazzutaggine dimostrata negli oltre 30 anni di guerra con l’occidente nessuno, nemmeno i cinesi, abbia per ora voglia di invadere di nuovo il Vietnam.

Bisogna dedicarle un po’ di tempo però: perdersi nel folle groviglio di persone e motorini dei vicoli della città vecchia, fermarsi ore a sorseggiare caffè o bia hoi ( una birra alla spina leggera che costa tipo 20 centesimi di euro al bicchiere ) nei numerosissimi locali con tavoli all’aperto, curiosare nei negozietti di cianfrusaglie, tra strani strumenti musicali e vecchie fotocamere, sedersi in una panchina ad osservare il mondo che passa in riva al lago o in un parco all’ombra di qualche bell’albero di fico. Purtroppo pochi lo fanno, e quindi spesso i giudizi che si leggono su questa città sono superficiali, di gente che la considera solo una tappa intermedia di uno o due giorni tra Sapa e Halong Bay.

Hanoi

 

Come molti prima di me sono arrivato in Vietnam con un pregiudizio piuttosto negativo verso i vietnamiti. Quasi tutti i viaggiatori che me ne avevano parlato mi avevano raccontato più o meno la stessa cosa: paese molto bello, paesaggi stupendi e città affascinanti, ma brutta gente, tutti vogliono fregarti in qualche modo. In realtà avrò modo di scoprire quasi subito che è un po’ il classico sciocco clichè, come quello degli italiani tutti mafiosi, e che la stragrande maggioranza dei vietnamiti sono persone oneste, amichevoli e molto socievoli. E parlano anche un buon inglese, dopo oltre 2 mesi di contorsionismi linguistici in Cina è stato veramente piacevole incontrare qualcuno in grado di parlare qualche lingua conosciuta. Questo luogo comune però, come spesso accade, ha un suo perché: se è vero che i vietnamiti non sono affatto “brutta gente” o disonesti, è anche vero che molti di quelli che hanno a che fare col turismo lo sono ed è abbastanza raro incontrare qualcuno che ha viaggiato in questo paese che non abbia qualche storia di fregature, di sovrapprezzi per stranieri o di disorganizzazione da raccontare. Ne ho ovviamente anch’io, in pochi giorni almeno 5 persone hanno cercato di fregarmi in qualche modo, anche per pochi spiccioli, ma ad esempio il primo giorno in città mi sono seduto nel bia hoi bar vicino all’hotel e 2 tizi simpaticissimi ( con figlio di 10 anni che faceva da traduttore ) mi hanno offerto 5 o 6 birre e da mangiare. Insomma, un po’ come in India devi sempre stare attento alle fregature, ma anche a non lasciarti andare a pregiudizi e generalizzazioni su un intero popolo, che non è ovviamente rappresentato da tuctuccari, furbetti che organizzano tour o ristoratori disonesti. Alla fine rischi di perderti la parte migliore del viaggio.

Hanoi

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Anche sul cibo avevo sentito molte storie simili, e quelle purtroppo si sono rivelate in gran parte vere: il Vietnam è senza dubbio uno dei paesi meno “vegetarian friendly” del mondo e ammetto di avere avuto qualche difficoltà. E’ forse l’unico paese tra tutti quelli che ho visitato dove ho dovuto cercare dei ristoranti per vegetariani ( che in genere evito con piacere ), perché il ristorante “normale” vietnamita è praticamente off-limits per chi non mangia carne, così come i baracchini del cibo di strada ( puoi farti fare un panino con una baguette al massimo ). Quasi tutto è a base di carne o pesce, ma non è questo il problema, è così anche in altri paesi, il vero problema è che oltre a questo tutto viene o bollito in brodo di carne oppure cotto con la salsa di pesce. E anche se riesci a spiegare cosa vuoi molto probabilmente verrà comunque cotto nella stessa pentola/wok dove ci cucinano la carne e non è da escludere che ne troverai dentro un po’ nel piatto. E’ vero che in Vietnam c’è una certa cultura vegetariana legata al buddhismo, e che in tutte le città ci sono ristoranti vegetariani o anche vegani, che fanno tutti i piatti della cucina tradizionale vietnamita usando carne finta ( che però sembra vera ), ma sono pochi e non è sempre così semplice trovarli, soprattutto in città piccole o non turistiche ( ovviamente a Hoi An non ci sono problemi ). Quando li ho trovati però in effetti ho mangiato molto bene ( ad Hanoi ce n’era uno nascosto in un vicolo fantastico ), quindi non posso dire di non gradire la cucina vietnamita.

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Mi sono fermato all’Old Quarter e mi è piaciuto molto: dai racconti che avevo letto mi ero fatto l’idea di una specie di Khao San Road vietnamita, ma in realtà oltre ai backpackers c’è un po’ di tutto, è un calderone ribollente di locali e viaggiatori di ogni tipo, gioioso ed esotico, sempre affollato e incasinato. Il tutto tra mercati e bancarelle di cibo di strada, vecchie case coloniali francesi fatiscenti, suoni assordanti, colori, profumi di spezie e di caffè, mendicanti e ubriaconi, artigiani e artisti, bellissime donne russe e ovviamente tanti motorini e cappelli a punta.

Ho camminato molto e visto varie zone della città, da quelle caratterizzate dalle ville coloniali e dai boulevard alberati fino alle zone popolari abbastanza squallide e degradate. La sera c’è sempre qualcosa da fare o vedere, e i locali del centro sono affollatissimi sia di vietnamiti che di stranieri. Sicuramente c’è un ambiente molto più da Spagna o Francia che da Asia. Ci sono anche dei musei e qualche monumento, ma come ho detto nulla di così eccezionale: soprattutto se si ha poco tempo secondo me è meglio godersi la città e lasciar perdere queste attrazioni turistiche di scarso valore. Forse l’unico posto che mi sento di consigliare è il Mausoleo di Ho Chi Minh, e più per le belle ville dei dintorni ( compreso il palazzo presidenziale ) che per il monumento in sé.

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