Durban

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East London, South Africa

Gran bella citta’ Durban: pulita, ordinata, vitale, con belle spiagge, bei parchi e bella gente. Una citta’ all’apparenza perfetta, ma dove invece due problemi ancora irrisolti condizionano molto la vita delle persone: il razzismo e la criminalita’. Qui generalmente i bianchi stanno con i bianchi e i neri con i neri, e’ una societa’ molto strana, direi abbastanza incomprensibile per noi italiani. La prima cosa che ho notato, passeggiando sulla spiaggia, e’ che i surfisti sono tutti bianchi e che i muratori che lavorano nei cantieri dei mondiali sono tutti neri. Nei giorni successivi scopriro’ che in realta’ i bianchi non sono molti, e sono quasi tutti rintanati nella zona “uptown” della citta’, dove hanno i loro locali e i loro mega centri commerciali. Quasi nessuno frequenta il centro citta’. E’ molto raro vedere un bianco fare un qualsiasi lavoro umile, anche lavori che da noi sarebbero ambiti e piu’ che dignitosi.

La criminalita’ e’ un reale problema ma secondo me viene vissuto molto male dagli abitanti di Durban, che invece di cercare delle vere soluzioni fanno a gara a chi installa antifurti e sistemi di sicurezza piu’ sofisticati: recinti di filo spinato ed elettrificato, porte blindate, antifurti di ogni tipo collegati al pronto intervento armato, cani da guardia e guardie giurate armate. Le ville piu’ lussuose ( e ce ne sono certe veramente molto lussuose, direi quasi hollywoodiane ) ce li hanno tutti assieme. Nel quartiere dove c’e’ il mio ostello ( Berea ) ci sono case davvero splendide, ma non farei mai a cambio con la mia umile e piccola casetta nelle Alpi Orientali, dove posso lasciare la porta di casa aperta e dimenticarmi le chiavi della macchina sul cruscotto…

Il backpacker e’ molto carino, con una bella piscina ricavata tra le rocce e una grande e moderna cucina. Purtroppo il livello di simpatia degli altri viaggiatori e’ calato drasticamente, sono quasi tutti semplici turisti con lo zaino, che potrebbero benissimo permettersi di stare in hotel e che devono sforzarsi per rispondere ad un buongiorno.

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A Durban ho camminato molto, direi almeno 20 chilometri al giorno, e ho visto molte cose interessanti.

Lo stadio: una vera meraviglia architettonica

L’acquario: bellissimo, costruito come se fosse il relitto di una nave affondata, con un’infinita’ di pesci di ogni tipo, dai pesci pagliaccio agli squali e ai delfini. All’ingresso tra i negozi c’e’ anche un’ampia sala dedicata ai “dangerous animals”, forse il piu’ bel rettilario che abbia mai visitato, con bellissimi serpenti, ragni, lucertoloni e rane velenosissime.

La spiaggia: Per essere la spiaggia di una grande metropoli ( dove tra l’altro c’e’ il porto piu’ grande dell’Africa ) e’ splendida, ci sono zone per i surfisti, per i pescatori e per fare il bagno e prendere il sole.

Il museo Kwa-Mhule sull’apartheid: molto interessante ed istruttivo, creato all’interno dell’edificio nel quale venivano prese le decisioni in merito a questo infame “Durban system”. La sala piu’ impressionante in realta’ e’  quella dedicata al segregazionismo americano, con dei video ( tra i quali quello del famoso discorso “I have a dream” di Martin Luther King ) e delle foto in formato gigante molto toccanti. Quella che mi ha colpito di piu’ raffigura una protesta di tranquille casalinghe, mi pare del Maryland, che mostrano sorridendo con orgoglio i loro cartelli contro l’integrazione razziale. C’e’ anche un manichino che indossa l’uniforme del KKK e i cartelli che venivano usati nei negozi. In uno c’e’ scritto: No Dogs – No Negroes – No Mexicans… In un’altra sala c’e’ anche una delle panchine che venivano usate qui in Sudafrica, con la scritta “whites only” che qualcuno ha cercato di cancellare.

Il mercato di Victoria street: forse l’unica delusione della citta’, dovrebbe essere un mercato indiano ( e io di mercati indiani ne so qualcosa… ), ma anche qui vendono piu’ o meno le stesse cose che ho trovato in quasi tutta l’Africa ( che sono certo vengono fatte in serie, magari in Cina o a Taiwan, ma comunque anche se sono fatte qui non sono veri prodotti di artigianato ), ci sono solo poche bancarelle che vendono le spezie.

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La citta’ e’ molto piacevole da girare a piedi e direi anche questa di giorno tutt’altro che pericolosa. Contrariamente alle altre grandi citta’ africane pero’ ho percepito una certa indifferenza e non ho incontrato nessuno particolarmente amichevole. E quando sono andato a mangiare o a bere qualcosa nei locali del centro non mi sono mai sentito particolarmente a mio agio ( be’ a parte nei ristoranti indiani ), malgrado ormai sia piu’ che abituato ad essere l’unico bianco tra i neri. Non lo so, qui in Sudafrica c’e’ un’atmosfera strana, mi sembra abbastanza evidente che molti problemi di questo paese devono ancora essere risolti, e non e’ detto che sara’ in modo pacifico ( siamo pur sempre in Africa… ).

Da Durban mi dirigero’ verso la Wild Coast, dove mi riposero’ qualche giorno prima del rush finale verso Cape Town. Probabilmente visitero’ un parco, andro’ in cerca di piante e guidero’ senza meta tra le stade semi deserte del centro del Sudafrica.

info utili

Il minibus da Manzini a Durban costa 180 rand, 6/7 ore circa. A Durban mi sono fermato all’Hippo Hide a Berea, bello ma un pò lontano dal centro città. 100 rand il dormitorio. Il biglietto per l’acquario costa 90 rand, 30 rand quello per il rettilario. Il museo Kwa Mhule è gratuito.

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