Dar es Salaam-Mbeya… Malawi!! (di nuovo nella Rift Valley)

chitimba

chitimba. sul lago malawi

Nkhata bay, Malawi

In pratica e’ stato un unico lungo e faticoso viaggio diviso in due giorni, visto che Mbeya nemmeno l’ho vista, sono arrivato la sera tardi e sono ripartito per il confine il mattino successivo. Tra l’altro ho dormito in una delle guesthouse piu’ squallide dell’Africa e sono stato particolarmente contento di andarmene da questa citta’. Inoltre questo era uno dei passaggi piu’ “delicati” di questo viaggio, soprattutto se si arriva la sera tardi ( cosa che non ho potuto evitare ), visto che Mbeya ha una pessima fama e dopo il tramonto molte zone della citta’ ( tra le quali quella del bus stand ) sono ad alto rischio di violenze e di rapine.

Molto belli i paesaggi attraversati, pianure, savane, ( abbiamo anche fatto un lungo tratto all’interno di un parco, dove c’erano molte giraffe, elefanti, antilopi e gazzelle, penso che solo in Kenya e in Tanzania puoi farti viaggi in autobus di questo genere… ) e infine le montagne, alcune dall’aspetto quasi “alpino”. Ad un certo punto attraversiamo un’affascinante foresta di baobab, uno dei miei alberi preferiti, che pero’ non sono ancora riuscito a fotografare ( svantaggi del viaggiare con mezzi pubblici ).

Il passaggio di confine e’stato anche stavolta tranquillo, con molti sorrisi e strette di mano negli uffici dell’immigrazione, e i “moneychangers” non erano poi cosi’ terribili come mi erano stati descritti. Avevo letto su internet piu’ di una volta che ormai in Africa nessuno chiede piu’ il certificato della vaccinazione per la febbre gialla, alcuni consigliano anche di non farla per niente: infatti arrivo in uno degli stati piu’ “easy” dell’Africa, che non chiede il visto quasi a nessuno e cosa mi chiedono? Il certificato di vaccinazione della febbre gialla! L’ennesima dimostrazione che su internet si leggono un sacco di boiate e che in Africa cio’ che vale oggi potrebbe non valere domani, ed è sempre meglio avere info di prima mano, magari da viaggiatori che sono passati in quella zona qualche giorno prima. Tra l’altro mi risulta che se non si ha questo tesserino non basta andare nella prima citta’a farsi vaccinare, ma bisogna aspettare alcuni giorni prima che sia valida.

Il Malawi mi ha conquistato subito: l’autista dell’auto collettiva per Karonga ha Peter Tosh a palla nell’autoradio, tutti quelli che incontro sono gentilissimi e parlano inglese, le donne sono belle e nei menu dei ristoranti c’e’ almeno un piatto vegetariano, malgrado anche qui tutti mangino carne o pesce. Come previsto piove ( e’ la stagione delle piogge… ), ma la cosa per ora non mi preoccupa minimamente.

chitimba

Mi fermo a Chitimba e raggiungo il campsite, fantastico ( in Africa ci sono dei campeggi davvero belli ), dove ci sono moltissime cose di legno intarsiato ( ebano e teak ), che e’ un po’ la specialità del posto. Splendido il porta-carta igienica! Anche la spiaggia e’ carina, certo non siamo a Zanzibar, ma per essere un lago e’ piu’ che accettabile. Il posto e’ molto popolare tra gli “overlanders”, che viaggiano in Africa in camion e jepponi. Il dormitorio e’ una bella capanna di legno e bambu’ ed e’ molto economico, mentre altre cose sono piuttosto care ( internet addirittura 6 dollari l’ora! ). La sera ceno con i proprietari del posto, una coppia di simpatici olandesi che hanno viaggiato per un po’ in Africa e hanno deciso quindi di trasferirsi qui. Gli dico che conosco molto bene il loro paese, e sono contenti di parlare con qualcuno che dell’Olanda conosce altre citta’oltre ad Amsterdam e altre cose oltre ai tulipani e ai mulini a vento.

Il giorno dopo giro un po’ per il piccolo villaggio e provo a vedere se riesco in qualche modo a raggiungere Livingstonia, ma quando mi dicono che e’ meglio andare a piedi ( 16 chilometri in salita ) perche’ “you have to be very lucky to find something”, rinuncio senza troppo rammarico, anche se poi un paio di chilometri a piedi me li faccio lo stesso, per godere della bella vista sul lago. Passo quindi una giornata di relax, tra la spiaggia e il campeggio, domani andro’ a Nkhata Bay, dove dovrebbe esserci un po’ di più movimento. Ho scoperto che questi “overlanders” non sono degli avventurieri ma dei semplici turisti organizzati che viaggiano in grossi camion trasformati in corriere con tende, guide, cuochi e autisti. Seguono le rotte classiche dell’Africa del Sud: Cape Town-Victoria Falls o Cape Town-Nairobi ( e viceversa ) e vengono da tutto il mondo, Australia, Inghilterra, Giappone, Germania, Corea… Indossano fieri le loro magliette con l’itinerario. Non e’ il modo di viaggiare che prediligo, ma comunque e’ sempre meglio che restare a casa seduti in poltrona a guardare “Alle falde del Kilimangiaro”. Nel campsite ci sono comunque altri due veri viaggiatori che viaggiano in bicicletta.

Ormai sono entrato nella rotta “classica” che porta in Sudafrica e la cosa da un lato mi fa piacere perche’ e’ piu’ facile viaggiare sulle strade piu’ battute ma dall’altro lato mi da’ un po’ fastidio perche’ quando viaggio sono sempre alla ricerca di vie “alternative”, almeno quando e’ possibile. Quindi sto studiando un passaggio di confine avventuroso e abbastanza improbabile che dovrebbe portarmi nel nord del Mozambico e quindi a Ilha de Mozambique, sulla Costa Est (ho scoperto nel frattempo che e’ fattibile anche se non semplice).

Qui a Chitimba, come a Zanzibar, e in altre parti dell’Africa Centrale, c’e’ un cielo stellato incredibile. Le stelle della costellazione della Croce del Sud splendono luminosissime ad indicarmi la via…

info utili

Per andare a Mbeya conviene prendere un bus della Scandinavian (30000 tzsh) che ha un suo bus stand nel centro di Dar e si puo’ raggiungere facilmente con 3/4000 scellini di taxi. Tutti gli altri bus partono dalla stazione di Ubungo, a 10 km dalla citta’, e la mattina presto un taxi puo’ chiederti anche 15/20000 scellini. C’è volendo anche un treno notturno ma molto lento, 24 ore circa contro le 12/13 del bus.

A Mbeya se si arriva tardi conviene fermarsi in una delle gh della stazione, ne ho trovata una per 6000tzsh.

Il bus per il confine ( Kasumulu border ) è quello per Kyela, costa 4/5000 scellini. Dovrebbe metterci 2 ore ma il mio ce ne ha messe piu’ di 4 perche’ si e’ fermato piu’ di una volta ad aspettare fantomatici clienti che non arrivavano. Dal bus stand di Kasumulu al confine ci sono un paio di chilometri, e l’unico “taxi” disponibile sono le biciclette di alcuni ragazzini che si scannano per accaparrarsi i clienti ( 1000 scellini ).

Passato il confine c’è subito disponibile un’auto collettiva per Karonga ( 400 kwacha )

Da Karonga per Chitimba ci sono diversi minibus che vanno a Mzuzu ( 400 k )

Un letto in dormitorio al Chitimba campsite costa 850 k

 

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