Allahabad

allahabad

sangam, allahabad

Khajuraho, Madhya Pradesh

Allahabad, lo ammetto, mi ha un po’ deluso, anche se e’ una citta’ abbastanza bella e piena di vita. Arrivato con in mente l’immagine del Kumbh Mela, delle processioni dei naga baba nudi, dei santoni, dei milioni di pellegrini che si bagnano al Sangam ( la confluenza tra i due fiumi sacri Yamuna e Ganga ) mi sono invece ritrovato in una citta’ molto moderna ( certo anche qui c’e’ il “chowk”, la zona povera e degradata, ma per quel poco che ho visto mi e’ sembrata meno misera di altre ), dove il tenore di vita medio e’ sicuramente molto alto rispetto alla media indiana e dove la spiritualita’ ed il misticismo sembrano cose ormai appartenenti ad un passato lontano. E devo ammettere che non c’e’ un’atmosfera mistica nemmeno al Sangam, dove purtroppo c’e’ l’assalto al turista stupido al quale tutti cercano di spillare piu’ soldi possibile ( ma io ho pagato solo il giusto per la barca e non ho esitato a mandare affanculo un bramino che voleva 300 rupie per non so quale rituale ). Avrei voluto fare anche il bagno ma la gente attorno non mi piaceva per nulla e la situazione era davvero poco “spirituale”, quindi ho rinunciato e mi sono fatto portare subito a riva. In tutta la zona ci sono tantissimi mendicanti di ogni tipo, ed e’ davvero difficile rimanere indifferenti davanti a queste persone spesso molto malate che nessuno aiuta o vuole aiutare, se non con l’elemosina di una o due rupie. Io fin dal primo viaggio in India ho deciso di non fare mai l’elemosina a nessuno, non credo che questi mendicanti si possano aiutare in questo modo. Preferisco invece, quando me la sento, lasciare qualcosa alle mense gratuite, agli ashram seri o agli ospedali no-profit. Prima o poi gli indiani dovranno capire che questi uomini non sono degli “intoccabili”, ma persone che vanno aiutate e non con una ridicola elemosina, ma con medici e ospedali che funzionano e che curano TUTTI gratuitamente, con associazioni che tolgono i bambini dalle strade e aiutano le donne in difficolta’ ( soprattutto le vedove, ancora oggi fortemente discriminate ) e con leggi serie che favoriscano le classi piu’ deboli. Se l’India non risolvera’ questo problema, in gran parte culturale, rimarra’ sempre e comunque un paese del terzo mondo, anche se la sua crescita economica dovesse dimostrare il contrario.

Ad Allahabad c’e’ anche un “vero” centro commerciale, con McDonald’s, negozi della Levi’s e gioiellerie, caffetteria con caffe’ espresso e cappuccino e supermarket a 3 piani. Quest’ultimo, benche’ non sia molto grande ( da noi sarebbe un supermercato medio-piccolo ) impiega, e non scherzo, almeno 100 persone!! Ci sono almeno 10 addetti alla sicurezza con tanto di metal detector, commessi pronti a scattare al minimo gesto ogni 3 metri e un numero spropositato di commesse, aiuto-commesse e garzoni che ti riempiono le buste della spesa. Da noi un posto del genere avrebbe massimo 10 dipendenti, ma proprio volendo esagerare.

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In questo periodo in India si sta per festeggiare il Diwali ( una specie di Natale indu’ ), c’e’ una bella atmosfera di festa e le strade sono tutte illuminate dalle luminarie. Purtroppo pero’ la gente qui non mi e’ sembrata granche’amichevole e anzi due coglioni di un’agenzia di viaggio mi hanno anche fregato 100 rupie ( neanche 2 euro ). In realta’ dei soldi non me ne puo’ fregare di meno, ma mi ha dato molto fastidio perdere tutto il giorno e rischiare di dover rimanere un altro giorno in citta’ quando avevo gia’ deciso di andarmene. Per fortuna in serata sono comunque riuscito a fare il biglietto e quindi domani dovrei raggiungere Satna e quindi Khajuraho.

Allahabad me l’aspettavo anche abbastanza turistica, visto che comunque ogni guida sull’India del Nord che si rispetti parla del Kumbh Mela e cita il Sangam di Allahabad come una tappa imperdibile nell’Uttar Pradesh. Anche qui invece turisti zero e, anche se meno che a Lucknow, molti sguardi stralunati.

OM NAMASHIVAYA!

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